Bordighera, un ricco calendario eventi

Con il successo della manifestazione a Bordighera Alta durante il ponte dell’immacolata si sono accesi i riflettori su Bordighera e i suoi eventi previsti per questa stagione Natalizia. Per tutta la cittadina è prevista musica, spettacoli teatrali, accensioni decorazioni luminose, mercatini, i presepi di Borghetto San Nicolò e alcune iniziative per i più piccoli, che potranno scegliere se visitare l’ufficio di Babbo Natale a Bordighera alta oppure spedirgli una letterina dai giardini del Palazzo del Parco. Gli eventi si susseguiranno senza sosta da ora sino alla fine delle festività natalizie a gennaio 2023.

Il calendario eventi completo della Città di Bordighera è scaricabile qui: https://www.bordighera.it/manifestazioni_invernali_2022_2023.pdf

Se volete godere di tutti gli eventi direttamente nel cuore della città vi suggeriamo questa villetta in vendita nel centro di Bordighera: https://www.casamare.net/i-2116-vendita-villa-bordighera/

Villetta centrale in vendita a Bordighera
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Bordighera: non solo mare

Bordighera, a pochi chilometri da Sanremo e dal confine con la Francia, famosa per le sue condizioni climatiche, per le sue bellezze paesaggistiche è stata negli anni settanta e ottanta un punto di riferimento nella floricoltura italiana, con aziende che esportavano fiori in tutto il mondo.

Una produzione che ha cambiato negli anni il panorama di questa parte di costa ligure con serre e vivai visibili dalle spiagge. A partire dagli anni 2000 il mercato subì un calo e alcune aziende storiche del territorio iniziarono a mutare la propria produzione cercando soluzioni alternative e alcune decisero di convertire la coltivazione dei fiori nell’altra grande coltivazione del territorio ligure, il vino.

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Edmondo De Amicis e gli inglesi a Bordighera

11 marzo 1908 è la data in cui morì a Bordighera lo scrittore Edmondo De Amicis.

Lo scrittore nacque nell’imperiese nel 1946, la famiglia si trasferì qualche anno dopo in Piemonte e dopo essersi dedicato alla carriera militare divenne giornalista e scrittore. Una delle sue opere più famose fu il libro “Cuore”. Dopo aver passato la maggior parte della sua vita lontano dalla Liguria, lo scrittore vi tornò poco prima della sua morte. Scelse Bordighera per il suo clima mite e per il suo fervore letterario e artistico dell’epoca.

La presenza nei secoli scorsi degli inglesi che trascorrevano in questa zona lunghi soggiorni fu fondamentale per lo sviluppo della cittadina, i quali scelsero Bordighera proprio per il suo clima mite e per la natura rigogliosa che ispirava scrittori, artisti, pittori e architetti. Possiamo citarne alcuni, come il pittore Claude Monet, l’architetto Charles Garnier, lo scienziato Clarence Bicknell, Lodovico Winter, lo scrittore George MacDonald e molti reali europei dell’epoca.
Verso la fine dell’ottocento si stimò che la presenza straniera in città fosse pari a circa 3000 turisti inglesi nel periodo invernale.

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Bordighera: ciak si gira!

Sì è proprio così, Bordighera, la “Città delle Palme”, è da qualche settimana protagonista delle riprese del film francese “La promessa dell’alba”, pellicola diretta dal registra Eric Barbier e ambientata dagli anni ’20 agli anni ’40, tratta dall’omonimo best seller di Gary Romain ” La promesse de l’aube”.

Bordighera sarà dunque coinvolta per circa tre settimane alla realizzazione di questo film che riporta il romanzo autobiografico di Romain (interpretato dall’attore Pierre Ninevy, giovane e quotato vincitore dell’ultimo “Cesar” sulla quale la cinematografia francese punta molto.)

La Città delle Palme farà da sfondo della storia del giovane Romain, della sua infanzia, dell sua adolescenza, di quell’età della spensieratezza trascorsa prima in Lituania, a Vilnius, poi in Polonia, a Versavia e infine in Francia, a Nizza insieme alla madre. Quest’ultima, (interpretata dall’attrice Charlotte Ginsburg) un’ex attrice ebrea lasciata sola dall’uomo che amava, il padre che Romain non ha mai conosciuto, cresce il figlio con la speranza di fare di esso un personaggio che potesse eccellere in una qualsiasi arte che non fosse la pittura perchè la donna riteneva che i pittori muoiono tutti poveri. Il giovane Romain diviene, infatti, un grandissimo scrittore e quando inizia a scrivere con successo arriva la seconda guerra mondiale. Viene arruolato come mitragliere sugli aerei e decide successivamente di scappare per raggiungere De Gaulle in Inghilterra ed unirsi alla resistenza francese. Nel frattempo inizia la pubblicazione dei suoi libri ed al termine della guerra viene nominato Ambasciatore e riesce ad esaudire i sogni della madre.

La scelta di girare il film a Bordighera nasce dalla fortuna di aver visto il vecchio albergo chiuso “Angst”, uno degli alberghi più prestigiosi di sempre anche se abbandonato e fatiscente rimane ancora oggi un simbolo per i bordighotti che per i turisti, a testimonianza dell’illustre tradizione turistica di Bordighera.
Nella racconto la madre di Romain, quando vivevano a Nizza, gestiva una pensioncina che poi cresce e diventa un albergo di proprietà. Il regista e il produttore hanno ritenuto che Bordighera fosse la location ideale per ricostruire parte della storia del giovane Romain.

Il film è girato in alcune parti di Italia, ma molto in Liguria; oltre a Bordighera verranno coinvolte anche le città di Ventimiglia, Sanremo e alcuni interni a Nizza per la realizzazione del cortometraggio francese.

Impossibile non tenere in considerazione le meravigliose proprietà presenti sulla costa di Ponente, come ad esempio questo splendido quadrilocale situato in uno dei palazzi d’epoca tra i più prestigiosi del centro di Bordighera: Appartamento Bordighera.

Per concludere in “bellezza” questa fantastica avventura ,che affronterà la nostra Citta delle Palme, non possiamo che ricordare ciò che diceva il celebre pittore Claude Monet nel 1884 quando arrivò a Bordighera: “Tutto è mirabile, e ogni giorno la campagna è più bella, ed io sono stregato dal paese”.

Bandiere Blu 2016: La Liguria ancora regina

Bandiere Blu, la regione Liguria ancora regina indiscussa del mare pulito.

Sono 25 le Bandiere Blu che sventolano per l’estate 2016 in Liguria. Un nuovo record che vede l’ingresso di due novità: Ceriale e Levanto.

In Italia le spiagge che hanno ottenuto il riconoscimento sono 293, ben 13 in più rispetto allo scorso anno. La Liguria domina nettamente la classifica del mare pulito con 25 bandiere blu, a seguire la Toscana (19) e Marche (17). La Campania conferma 14 bandiere e la Puglia 11 bandiere.

Il riconoscimento, assegnato dalla Fee (Foundation for environmental education) e giunto alla 30ma edizione, valuta dall’assoluta validità delle acque di balneazione (devono avere una qualità “eccellente”) all’efficienza della depurazione, dalla raccolta differenziata alle aree pedonali, piste ciclabili e spazi verdi, fino alla dotazione di tutti i servizi sulle spiagge.

Questi i Comuni della provincia di Imperia che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento: Bordighera, Arma di Taggia, Santo Stefano al Mare e San Lorenzo al Mare.

Le Bandiere Blu vengono anche assegnate ai porti e anche qui la Liguria viene premiata: infatti dei 66 approdi premiati a livello nazionale per aver consolidato le scelte di sostenibilità ambientale, 14 sono in Liguria. In provincia di Imperia: Portosole (Sanremo), Marina degli Aregai (Santo Stefano al Mare) e Marina di San Lorenzo (San Lorenzo al Mare).

Nascita e storia antica di Bordighera

La nascita di Bordighera: “Bordigueta”

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Può succedere, a volte di visitare luoghi o di abitare in località di cui non ne si conoscono i fatti, le vicende o gli avvenimenti storici,e quindi iniziano le ricerche. Con questo articolo, scritto dalla redazione di Bordighera.net,
sito di informazione della “città delle palme”, vogliamo far conoscere a tutti voi le gesta e le avventure di chi, prima di noi, ha abitato sulla costa della Riviera Ligure di ponente.

Abbiamo sempre creduto che Bordighera fosse stata fondata nel 1470 dalle famose 32 famiglie (32 fuochi), trasmigrate dal Borghetto ed insediatesi sul Capo Sant’Ampelio,a formare una nuova comunità, magari un po’ più autonoma, rispetto alla rimanente zona Intemelia.

Ma alcuni studi della professoressa Anna Maria Ceriolo Verrando lasciano pensare ad un insediamento precedente, almeno di duecento anni. Da alcuni rogiti formalizzati dal notaio Giovanni di Amandolesio, tra il 1256 ed il 1264, risulta appunto la sicura esistenza di una piccola “Villa de Burdigueta”, duecentesca,
situata su Capo Sant’Ampelio, proprio nell’area dell’attuale paese vecchio. Tali atti notarili fanno riferimento alla compravendita di terreni ubicati nella zona denominata Burdigueta e coltivati prevalentemente a fichi, viti e altri alberi da frutta.
Scopriamo così che un certo Obertus Porrus de Burdigueta cede una pezza di terra alla figlia Verdana il 26 marzo 1258. Troviamo poi una sentenza giudiziale del 20 dicembre 1259 che fa riferimento alla cessione di un terreno a tal Guillelmus Barberius de Burdigueta,
il quale lo acquistò accendendo un prestito su pegno; terreno “positam in vallono de Montenigro”.

Un altro interessante riscontro che la Ceriolo ha acquisito riguarda l’atto con cui il 24 settembre 1262, Benfaita uxor q. Iacobi Baaluchi, dona al proprio figlio, Obertus Baaluchus de Burdigueta,
un terreno con casa, situato in monte de Burdigueta, in cambio dell’impegno da parte di lui a mantenerla vita natural durante. Queste notizie, seppur frammentarie e limitate nell’ambito rurale fondiario, confermano la presenza di una Burdigueta duecentesca, formatasi sulla parte sommitale del Capo S.ant’Ampello
all’interno di una posizione amministrativa di piccola villa dipendente da Ventimiglia. Tra i vari nuclei familiari citati in questi atti notarili (i Gaia, Oberto e Ottone; Oberto Porro e la figlia Verdana; il barbiere Guglielmo con la moglie Rica; Guglielmo Coarubeo e sua moglie Benvenuta; la vedova Richelenda con suo figlio Giovanni),
spicca quello di Oberto Baaluco con sua madre Benfatta i cui discendenti (Ludovicus Ballaucus, Bartholomeus Ballaucus) troveremo poi tra i 32 capifamiglia partecipanti alla rifondazione della Bordigheta nel 1470. E’ probabile che gli attuali Ballaucco siano proprio i discendenti di quelle famiglie.

La cura religiosa della piccola comunità era naturalmente assolta dai custodi della vicina chiesa di Sant’Ampelio. Ma l’antica abbazia benedettina, coinvolta negli eventi del 1239 (la distruzione della turrem Sancti Ampelii, forse danni alle altre strutture del convento ed alla chiesetta, il probabile conseguente esodo dei monaci)
subì negli anni seguenti, verso la metà del XIII secolo, un cambiamento di giurisdizione ecclesiastica, sciogliendo il legame con l’abbazia-madre di Montmajour e diventando prepositura dell’ordine dei Canonici di Sant’Agostino della diocesi ventimigliese; canonici con a capo un prepositus, appunto facente funzioni di prevosto della comunità bordigotta.
Lo attestano alcuni altri rogiti dell’Amandolesio: il 13 maggio 1260 Paulo preposito Sanctii Ampelii funge da testimone alla ripartizione delle prebende della Chiesa di Ventimiglia; ed il successivo 12 agosto lo stesso Paolo assiste, nella loro casa ad Burdigetam, il Coarubeo e sua moglie, come consigliere e testimone per la vendita di un loro terreno,
sito in Vallebona.

Si riscontra poi l’esistenza di Bordigheta alla fine del XIII secolo, in una bolla di papa Bonifacio VIII, indirizzata all’arcivescovo di Genova Jacopo da Varagine, datata 6 novembre 1296, in cui si prospetta un ulteriore passaggio giurisdizionale ecclesiastico di Sant’Ampelio, allora definito “in decadenza spirituale e materiale”
(spiritualiter et temporaliter est collapsum et gravatum onere debitorum), all’abbazia benedettina di San Fruttuoso di Capodimonte, quindi alla diocesi genovese. In questo documento si conferma anche la posizione reciproca del convento e del paesino: monasterium Sancti Ampelii subtus Burdigueta.
Se resta indeterminata la consistenza numerica, certo modesta, della comunità bordigotta alla metà del Duecento, questa ammonta a 15 fuochi poco prima della metà del XIV secolo, secondo il focatico provenzale del 1340 (De Villa Bordighete, pro focis XV: libr. I, sol. X). Per ora non sappiamo fino a quando sia stentatamente sopravvissuto questo piccolo borgo.

Teniamo presente, tuttavia, la serie delle epidemie ciclicamente succedutesi nella regione ligure-provenzale: “la peste nera” del 1348-50, l’altra peste di fine secolo e, nel quadro generale di una tendenza demografica negativa perdurante nella prima metà del XV secolo, l’epidemia del 1416 e la “grande peste” iniziata nel 1451.
Possiamo presumere che, comunque sia avvenuto, gradualmente o rapidamente, lo spopolamento della Bordighera medievale abbia determinato la perdita della sua condizione di villa, di comunità organizzata, pur restando abitato il suo territorio, ormai connotato dal toponimo assunto dall’area della villa, a partire dalla metà del XIII secolo.
Nel 1470 saranno 32 i capifamiglia partecipanti alla solenne rifondazione tardo medievale. Integrando il dato fornito dagli Annali genovesi del Giustiniani nel 1537, confrontiamo i 42 fuochi (circa 190 persone) attestati da un documento del 1505, con i 100 fuochi rilevati nel 1537, constatando il ragguardevole incremento della popolazione bordigotta nei due decenni intercorsi.

Nel 1545 il Catasto della Magnifica Comunità di Ventimiglia registra i nomi di 112 capifamiglia, proprietari a Bordigheta, 22 dei quali però, non residenti nel paese (quindi 90 fuochi). Infine il censimento fiscale indetto dal Banco di San Giorgio per la zona di Ventimiglia nel 1561, indica con precisione a Bordighera 87 fuochi ed in totale 421 persone,
distinguendo inoltre numericamente i capifamiglia, le donne, i vecchi ed i ragazzi sotto i vent’anni. Si nota così intorno alla metà del XVI secolo, una lieve flessione demografica di assestamento dopo l’intesa crescita seguita alla rifondazione.

Fonte: Bordighera.net a cura di Anna Maria Ceriolo Verrando.