Casamare sul Financial Times!

Il 20 Giugno 2009 è uscito sul più prestigioso giornale economico finanziario del mondo, il “Financial Times”, un interessante articolo sulla bellezza della nostra costa e in particolare su Bordighera. L’articolo in questione è intitolato “It’s a little paradise” e l’autrice dell’articolo si è rivolta alla nostra agenzia di Bordighera, intervistando il nostro Responsabile, Simone Ramoino.

L’articolo completo lo potete trovare a questo indirizzo:

http://www.ft.com/cms/s/2/277e05a8-5ba3-11de-be3f-00144feabdc0.html

Risparmio energetico. Nuove norme

Gli edifici con più di 4 appartamenti dovranno prediligere il riscaldamento centralizzato, ma senza divieti per impianti autonomi. In caso di ristrutturazione o rinnovo dell’impianto esistente dovranno essere installati strumenti per la contabilizzazione e la termoregolazione per i singoli appartamenti.

Sono alcune delle norme per il risparmio energetico negli edifici ad uso abitativo che entrano in vigore con la pubblicazione nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale, delle norme del DL 192/2005. Ma entriamo nel dettaglio. In particolare, viene previsto che in tutti gli edifici esistenti con un numero di unità abitative superiore a 4 – e, comunque, nel caso in cui sia presente un impianto di riscaldamento centralizzato di potenza di almeno 100 kW – sia “preferibile” il mantenimento di impianti termici centralizzati, ove esistenti. L’eventuale sostituzione con impianti di riscaldamento autonomi, dovrà essere dichiarata in una relazione tecnica attestante la rispondenza alle prescrizioni di legge per il contenimento del consumo energetico. Il dpr prevede inoltre che in tutti gli edifici esistenti con un numero di unità abitative superiore a 4, in caso di installazione o di ristrutturazione dell’impianto termico, debbano essere realizzati gli interventi necessari
 per permettere “ove tecnicamente possibile”, la contabilizzazione e la termoregolazione del calore per singola unità abitativa.
Il provvedimento conferma infine le disposizioni transitorie in materia di periodicità minima dei controlli sugli impianti di riscaldamento, che rimane fissata: a) a un anno, per gli impianti alimentati a combustibile liquido o solido (indipendentemente dalla potenza) nonché per gli impianti uguali o superiori a 35 kW; b) a due anni, per gli impianti inferiori a 35 kW (le cosiddette “caldaiette” presenti nelle abitazioni) con anzianità di installazione superiore agli otto anni e per gli impianti a camera aperta (caldaie di tipo B) installati nei locali abitati; c) a quattro anni, per gli impianti inferiori a 35 kW con meno di otto anni di anzianità.

Fonte: newspages.it

Agevolazioni Prima Casa

In arrivo buone notizie per i proprietari immobiliari.

Secondo quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione Ministeriale n.142/E del 4 giugno 2009 il proprietario di un’abitazione può usufruire dei benefici «prima casa» qualora acquisti un’unità immobiliare contigua, al fine di realizzare un ampliamento dell`immobile originario, anche nel caso in cui non abbia goduto delle suddette agevolazioni per l`immobile di cui già risultava proprietario, poiché non ancora previste dalla normativa vigente.Come riferito dall’Ance, l’amministrazione finanziaria fornisce ancora una volta un’interpretazione estensiva, rispetto alla formulazione letterale, della Nota II-bis, art.1 della Tariffa, Parte I, Allegata al D.P.R. 26 aprile 1986, n.131, nel caso in cui l’agevolazione favorisca interventi volti al miglioramento delle condizioni di utilizzo della «prima casa».In particolare, le agevolazioni vengono ammesse anche nell’ipotesi di ampliamento dell’abitazione preposseduta, da realizzarsi mediante l’acquisto di un alloggio contiguo, e la successiva fusione dei due immobili.L’Agenzia delle Entrate ritorna a chiarire le modalità di accesso ai benefici «prima casa», ricordando, altresì, le relative condizioni previste nella Nota II-bis citata.Nel caso prospettato dal contribuente, la novità nel godimento dell’agevolazione «prima casa» è data dal fatto che l’immobile contiguo, acquistato per l’ampliamento, può usufruire dei suddetti benefici, anche qualora l’abitazione da ampliare sia stata «precedentemente acquisita senza fruire del regime di favore, in quanto tale possibilità non era prevista dalla normativa vigente […]».

Fonte: Newspages.it

Liguria: piano casa tra un mese

L’impegno della Regione Liguria. L’assessore Ruggeri: «Non ci saranno scempi» 

L’iter del nuovo piano casa per la Liguria inizia questa mattina in Regione. L’assessore all’Urbanistica, Carlo Ruggeri, riferirà i contenuti dell’accordo siglato con il governo, dopodiché la giunta dovrebbe individuare il gruppo di lavoro a cui sarà affidato il compito di elaborare il testo di legge da sottoporre poi al voto del consiglio regionale.

Nella “task force” per l’edilizia «saranno coinvolti direttemente gli assessori all’Urbanistica, all’Ambiente e allo Sviluppo economico» anticipa il presidente Claudio Burlando. Tempi: 90 giorni per approvare la legge, nel caso contrario provvederà un commissario governativo. Ma Burlando non ha fretta: «Se impiegheremo qualcosa di più di 90 giorni, poco male, l’importante è fare un buona legge. Il commissario? Ma non scherziamo, abbiamo firmato un semplice atto politico». Comunque, «il testo sarà pronto nel giro di un mese, un mese e mezzo, di lì in avanti ci saranno i tempi tecnici per l’approvazione». Insomma, in Liguria il piano casa dovrebbe essere operativo entro il prossimo luglio. Ruggeri avrà un ruolo centrale nella stesura delle legge.

Assessore, Berlusconi ha detto: adesso tocca alle Regioni.
«Per la verità adesso tocca al governo che, in base agli accordi, ha 10 giorni di tempo per emanare il decreto sulle semplificazioni burocratiche. In Liguria ci sono molte attività ferme a causa di procedure lente e complicate».

Siete soddisfatti dell’accordo?
«Abbiamo ottenuto un buon risultato. Il decreto originario comportava rischi che abbiamo individuato e denunciato. Oggi non è più possibile comprare il diritto di terzi per aumentare il volume della propria casa, né cambiare la destinazione d’uso di un immobile».

Ma sarà invece consentito ampliare del 20% gli edifici uni e bi-familiari e demolire gli immobili obsoleti per ricostruirli con un 35% di volume in più. Come intendete regolare questi interventi?
«Cominciamo col dire che gli ampliamenti del 20% erano già consentiti nei piani regolatori di molti comuni. La differenza è che fino ad oggi tali interventi sono stati vincolati alla finalità di migliorare standard igienico-sanitari o tecnologici. Da domani l’ampliamento sarà un diritto. La Regione Liguria interverrà individuando le zone entro le quali sarà esercitabile tale diritto».

Il Secolo XIX aveva lanciato l’allarme Parchi. La prima bozza del decreto, infatti, apriva possibilità di edificazione anche in aree di grande pregio come le Cinque Terre. Oggi questo rischio non c’è più?
«Escluderei un pericolo del genere, perché il nuovo testo tutela queste aree».

Lungo la costa, però, il pericolo di scempi è concreto?
«Tocchiamo un tema che la Regione Liguria ha presente più di ogni altra, visto che il 95% popolazione è addensato in un tratto sottilissimo di costa. Il fatto che dagli interventi siano esclusi centri storici (quindi i borghi marinari) e aree dichiarate inedificabili pone già un certo riparo. In più l’intesa dice che le Regioni possono trovare forme più adeguate al proprio territorio, per garantirne la tutela».

Capitolo demolizioni: con quali criteri si sceglieranno in Liguria gli immobili da “rottamare”?
«Il criterio dell’età dell’immobile è stato accantonato perché ci si è resi conto che ci sono splendidi volumi degli anni Trenta, così come “mostri” di età molto più recente, penso ad esempio alle case popolari realizzate negli anni Sessanta in Liguria. La Regione dirà in quali aree la “rottamazione” non è ammessa. In tutte le altre starà al privato valutare se sia economicamente vantaggioso affrontare le spese di demolizione e ricostruzione di un immobile per aumentarne la cubatura del 35%».

Sull’edilizia sociale come si muoverà la Regione Liguria?
«Abbiamo fatto un piano straordinario di recupero di alloggi popolari che non erano utilizzati, Ci siamo inoltre dotati di strumenti che consentono ai comuni di varare piani di “social housing” che mettono insieme aiuti per il pagamento del canone, nuove case e recupero di vecchi edifici. Ma il vero piano casa decollerà solo quando il governo stanzierà la somma promessa di 500 milioni di euro».

Fonte: www.ilsecoloxix.it

Piano casa, accordo fatto.

02 Aprile 2009

Nella notte raggiunta l’intesa sul piano fra Governo e Regioni: ratificata dalla Conferenza unificata stamattina, arriva anche il sì del Consiglio dei ministri. Rinviata a venerdì prossimo, invece, l’approvazione del decreto legge che dovrà disporre le semplificazione di competenza statale: i ministeri interessati hanno chiesto più tempo per esaminare il provvedimento. Il cuore dell’intervento di rilancio dell’edilizia sarà però demandato alle leggi regionali che entro 90 giorni dovranno prevedere le regole per gli ampliamenti del 20% e per i premi di cubatura del 35% a chi demolisce e ricostruisce. Gli ampliamenti saranno possibili per edifici abitativi uni-bifamiliari ma anche per palazzine di volume inferiore ai mille metri cubi. Ampliamenti e demolizioni-ricostruzioni saranno possibili anche per edifici diversi da quelli residenziali, come industriali e commerciali.

Di seguito i contenuti principali dell’accordo sottoscritto fra Governo e Regioni. La parte delle semplificazioni da inserire nel decreto legge, inizialmente inserite nell’accordo, è stata poi stralciata, ma resta un punto di riferimento per il lavoro del Governo sul decreto legge.

GLI AMPLIAMENTI DEL 20%

– Ampliamenti del 20% previsti dalle leggi regionali che le Regioni si impegnano ad approvare entro 90 giorni (successivamente via a poteri sostitutivi con commissari ad acta)

– Possibile per edifici residenziali uni-bifamiliari o comunque di volumetria non superiore a 1000 mc

– Incremento complessivo massimo è di 200 mc

– Gli ampliamenti non possono riguardare edifici abusivi

– Obiettivo “migliorare la qualità architettonica e/o energetica” degli edifici

– Le regole e le “forme semplificate e celeri” saranno dettate dalle singole Regioni anche “attraverso piani/programmi definiti tra Regioni e Comuni”

– Le leggi regionali possono individuare ambiti nei quali gli interventi di ampliamento sono esclusi e altri ambiti in cui sono favoriti con opportune incentivazioni e premialità – Finalizzate alla riqualificazione di aree urbane degradate

– La disciplina regionale sarà limitata temporalmente a 12 mesi, salvo che le Regioni non dispongano diversamente.

DEMOLIZIONI E RICOSTRUZIONI CON PREMI DI CUBATURA DEL 35%

– Saranno disciplinate dalle leggi regionali che le Regioni si impegnano ad approvare entro 90 giorni (successivamente scattano poteri sostitutivi con commissari ad acta)

– Consentiranno la ricostruzione con volumetrie incrementate del 35%

– L’obiettivo deve essere il miglioramento della qualità architettonica, dell’efficienza energetica e utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e secondo criteri di sostenibilità ambientale

– Le leggi regionali possono individuare ambiti nei quali gli interventi di ampliamento

– Sono esclusi e altri ambiti in cui sono favoriti con opportune incentivazioni e premialità finalizzate alla riqualificazione di aree urbane degradate

– La disciplina regionale sarà limitata temporalmente a 12 mesi, salvo che le Regioni non dispongano diversamente

DECRETO LEGGE – IPOTESI DI SEMPLIFICAZIONE

– Previsione di un termine certo per il rilascio delle autorizzazioni, permessi o altri atti di assenso comunque denominati, di competenza delle amministrazioni e organismi statali preposti, tra l’altro, alla tutela della sicurezza (ad esempio la prevenzione antincendi), del paesaggio, del demanio idrico e al sistema delle infrastrutture nazionali

– “Regionalizzazione” permanente delle autorizzazioni paesaggistiche in capo al ministero dei Beni e delle attività culturali

– Semplificazione della valutazione ambientale strategica (Vas)

– Procedure semplificate in zone sismiche in sostituzione dell’autorizzazione preventiva

Fonte: Il Sole 24 Ore

Milano-Sanremo 2009: ha vinto il britannico Cavendish

 “Non me l’aspettavo assolutamente. Oggi è il giorno più bello della mia vita. Tutta la squadra è stata con me sulle salite. Ho avuto paura quando ho visto Hausler dietro di me. Ma ora sono felicissimo”.

Sono queste le prime parole del trionfatore di questa 100a Milano-Sanremo. Ha vinto in volata il britannico Mark Cavendish, 23enne originario dell’Isola di Man, che si trova nel Mar dell’Irlanda. Cavendish, velocista della Columbia, ha vinto al fotofinish battendo in rimonta il tedesco Heinrich Haussler. Terzo Hushovd e Petacchi,, quinto, è il primo italiano.
Specialista delle corse su pista, ha vinto due medaglie d’oro nella specialità americana ai campionati del mondo di ciclismo su pista del 2005, a Los Angeles, e del 2008, a Manchester.
È professionista su strada dalla stagione 2006, quando ha debuttato con la squadra tedesca Team Sparkasse. È oggi considerato, insieme al compagno di squadra Gerald Ciolek, una promessa del ciclismo di velocità su strada. I due corrono per la Team Columbia, un tempo nota come T-Mobile e High Road. Nel 2008 ha vinto due tappe al Giro d’Italia, la quarta (con arrivo a Catanzaro) e la tredicesima (arrivo a Cittadella); ha quindi dato il meglio di sé al Tour de France, dove ha vinto la quinta, l’ottava, la dodicesima e la tredicesima tappa (Châteauroux, Toulouse, Narbonne e Nîmes. A Febbraio 2009, conta 33 vittorie da professionista.

Fonte: Sanremonews.it