Che cosa prevede il Piano Casa della Liguria

Il piano Casa della Regione Liguria prevede ampliamenti degli edifici esistenti al 30 giugno 2009, «aventi totale o prevalente destinazione residenziale e costituiti da fabbricati mono o plurifamiliari purché in ogni caso non eccedenti la volumetria massima di 1000 metri cubi».

Gli interventi di ampliamento devono risultare finalizzati al miglioramento della funzionalità, della qualità architettonica, statica e/o energetica e possono comportare:

  • per edifici di dimensioni sino a 200 metri cubi, incrementi nel limite massimo del 60 metri cubi;
  • per edifici di dimensioni comprese tra 200 e 500 metri cubi, per la parte eccedente la soglia di 200 metri cubi si applica la percentuale del 20% (per esempio: su un edificio di 205 metri cubi, sulla porzione sino a 200 si applica la percentuale del 30%, mentre sui restanti 5 si applica la percentuale del 20%);
  • per edifici di dimensioni comprese tra 500 e 1000 metri cubi, per la parte eccedente la soglia di 500 metri cubi si applica la percentuale del 10%.

Gli ampliamenti sono realizzabili anche in deroga alla disciplina dei piani urbanistici vigenti o in corso di formazione, fermo restando il rispetto:

  • del parametro della distanza fra gli edifici;
  • delle indicazioni tipologiche formali e costruttive stabilite nella strumentazione urbanistica o nei piani territoriali vigenti.
  • La disciplina si applica anche agli edifici destinati a uso socio-assistenziale e socio-educativo in quanto configurabili sotto il profilo urbanistico quali residenze di tipo specialistico.

Sono previste incentivazioni e premialità per l’adeguamento alla normativa antisismica dell’intera costruzione nonché per l’installazione di impianti di energia alternativa o il rispetto dei requisiti di rendimento energetico degli edifici.

Sono escluse dal piano casa:

  • le aree soggette a regime di inedificabilità assoluta;
  • le aree demaniali marittime date in concessione per finalità turistico-ricreativa;
    gli immobili gravati da vincolo storico-artistico;
  • i centri storici, fatta salva la facoltà dei Comuni di individuare porzioni dei medesimi in cui rendere applicabile, con atto di esclusiva approvazione comunale, la disciplina di ampliamento.

Nei Comuni costieri non saranno possibili ampliamenti nella fascia di profondità di 300 metri in linea d’aria dalla battigia.

Per gli edifici ricadenti nei territori del parco nazionale delle Cinque Terre e dei parchi regionali si introduce la facoltà di ogni ente Parco di scegliere di rendere applicabile la disciplina degli ampliamenti prevista dalla presente legge mediante l’assunzione di una specifica deliberazione.

Viene anche disciplinata la possibilità di realizzare interventi di demolizione e ricostruzione con incremento sino al 35% della volumetria esistente alla data del 30 giugno 2009 aventi a oggetto edifici residenziali qualificabili come incongrui.

Prevista, infine, la possibilità dei Comuni di approvare interventi di demolizione e ricostruzione anche di edifici a destinazione diversa da quella residenziale mediante ricorso alla conferenza dei Servizi.

Fonte: ilsecoloxix.it

Liguria: piano casa tra un mese

L’impegno della Regione Liguria. L’assessore Ruggeri: «Non ci saranno scempi» 

L’iter del nuovo piano casa per la Liguria inizia questa mattina in Regione. L’assessore all’Urbanistica, Carlo Ruggeri, riferirà i contenuti dell’accordo siglato con il governo, dopodiché la giunta dovrebbe individuare il gruppo di lavoro a cui sarà affidato il compito di elaborare il testo di legge da sottoporre poi al voto del consiglio regionale.

Nella “task force” per l’edilizia «saranno coinvolti direttemente gli assessori all’Urbanistica, all’Ambiente e allo Sviluppo economico» anticipa il presidente Claudio Burlando. Tempi: 90 giorni per approvare la legge, nel caso contrario provvederà un commissario governativo. Ma Burlando non ha fretta: «Se impiegheremo qualcosa di più di 90 giorni, poco male, l’importante è fare un buona legge. Il commissario? Ma non scherziamo, abbiamo firmato un semplice atto politico». Comunque, «il testo sarà pronto nel giro di un mese, un mese e mezzo, di lì in avanti ci saranno i tempi tecnici per l’approvazione». Insomma, in Liguria il piano casa dovrebbe essere operativo entro il prossimo luglio. Ruggeri avrà un ruolo centrale nella stesura delle legge.

Assessore, Berlusconi ha detto: adesso tocca alle Regioni.
«Per la verità adesso tocca al governo che, in base agli accordi, ha 10 giorni di tempo per emanare il decreto sulle semplificazioni burocratiche. In Liguria ci sono molte attività ferme a causa di procedure lente e complicate».

Siete soddisfatti dell’accordo?
«Abbiamo ottenuto un buon risultato. Il decreto originario comportava rischi che abbiamo individuato e denunciato. Oggi non è più possibile comprare il diritto di terzi per aumentare il volume della propria casa, né cambiare la destinazione d’uso di un immobile».

Ma sarà invece consentito ampliare del 20% gli edifici uni e bi-familiari e demolire gli immobili obsoleti per ricostruirli con un 35% di volume in più. Come intendete regolare questi interventi?
«Cominciamo col dire che gli ampliamenti del 20% erano già consentiti nei piani regolatori di molti comuni. La differenza è che fino ad oggi tali interventi sono stati vincolati alla finalità di migliorare standard igienico-sanitari o tecnologici. Da domani l’ampliamento sarà un diritto. La Regione Liguria interverrà individuando le zone entro le quali sarà esercitabile tale diritto».

Il Secolo XIX aveva lanciato l’allarme Parchi. La prima bozza del decreto, infatti, apriva possibilità di edificazione anche in aree di grande pregio come le Cinque Terre. Oggi questo rischio non c’è più?
«Escluderei un pericolo del genere, perché il nuovo testo tutela queste aree».

Lungo la costa, però, il pericolo di scempi è concreto?
«Tocchiamo un tema che la Regione Liguria ha presente più di ogni altra, visto che il 95% popolazione è addensato in un tratto sottilissimo di costa. Il fatto che dagli interventi siano esclusi centri storici (quindi i borghi marinari) e aree dichiarate inedificabili pone già un certo riparo. In più l’intesa dice che le Regioni possono trovare forme più adeguate al proprio territorio, per garantirne la tutela».

Capitolo demolizioni: con quali criteri si sceglieranno in Liguria gli immobili da “rottamare”?
«Il criterio dell’età dell’immobile è stato accantonato perché ci si è resi conto che ci sono splendidi volumi degli anni Trenta, così come “mostri” di età molto più recente, penso ad esempio alle case popolari realizzate negli anni Sessanta in Liguria. La Regione dirà in quali aree la “rottamazione” non è ammessa. In tutte le altre starà al privato valutare se sia economicamente vantaggioso affrontare le spese di demolizione e ricostruzione di un immobile per aumentarne la cubatura del 35%».

Sull’edilizia sociale come si muoverà la Regione Liguria?
«Abbiamo fatto un piano straordinario di recupero di alloggi popolari che non erano utilizzati, Ci siamo inoltre dotati di strumenti che consentono ai comuni di varare piani di “social housing” che mettono insieme aiuti per il pagamento del canone, nuove case e recupero di vecchi edifici. Ma il vero piano casa decollerà solo quando il governo stanzierà la somma promessa di 500 milioni di euro».

Fonte: www.ilsecoloxix.it